1 maggio 2025

Riparazione della Fujifilm MV-1 (la peggiore fotocamera mai esistita)

Fujifilm MV-1 L'oggetto di cui parlerò oggi è una fotocamera prodotta nel 2003 da Fujifilm esclusivamente per il mercato italiano. A quanto pare, veniva "regalata" accumulando i punti di un noto distributore di benzina. In realtà, oltre ai punti, era necessario un contributo di 80 euro, equivalenti a circa 120 euro nel 2025.

Sembra essere molto rara in tutto il mondo, ad eccezione dell'Italia. Infatti, ho trovato diversi esemplari tra i mercatini che si tengono qui a Udine una volta al mese, rovistando in quei cartoni pieni di polvere, sporcizia e oggetti che NESSUNO vorrebbe mai possedere. Ovviamente, tra questi cartoni spero sempre ingenuamente di trovare qualche chicca.

Guardandola, ho subito intuito che probabilmente non doveva essere un granché: l'obiettivo sembra quello di una webcam di scarsissima qualità, sembra abbia una ghiera per la messa a fuoco manuale ma in realtà non gira; è fin troppo leggera e la sensazione che si prova tenendola in mano è di estrema fragilità.

Devo dire, però, che mi incuriosiva: la sua forma affusolata e il fatto che l’unico mirino fosse lo schermo orientabile la fanno assomigliare più a una videocamera che a una fotocamera. Inoltre, utilizza 4 batterie formato AA, e io a casa ne ho molte ricaricabili di questo tipo. L’ho portata a casa per 5 euro.

Prima di tutto, provo a fare un filmato e mi rendo subito conto di una cosa: con i 16 megabyte di memoria interna si possono girare al massimo circa 2 minuti e mezzo di video. La macchina accetta SmartMedia come scheda di memoria aggiuntiva, un formato di cui avevo completamente dimenticato l’esistenza. Queste schede, però, non si trovano con capacità superiori a 128 megabyte, quindi al massimo si potrebbero registrare circa 20 minuti di video. Ho provato a cercarle online, ma costano MOLTO più della fotocamera stessa (prezzi che definire folli è un eufemismo), per cui decido che non ne vale la pena, soprattutto dopo aver visto la qualità del filmato prodotto da questa fotocamera.

Questa qualità è così bassa che, secondo me, era scarsa anche per gli standard del 2003. In quell’anno, per esempio, sul mercato erano già presenti delle fotocamere digitali compatte di tutto rispetto, come la Canon Powershot A80. Per quanto riguarda i video, la risoluzione massima è di 320x240 pixel. Con un buon codec video si potrebbero anche realizzare riprese interessanti a questa risoluzione, se piacciono video lo-fi in stile VHS. Ma qui siamo molto al di sotto della qualità VHS, questa roba è semplicemente inguardabile.

Purtroppo, i filmati vengono registrati utilizzando il codec MJPG, nel quale ogni singolo fotogramma viene compresso con l’algoritmo JPG, senza tenere conto del movimento e delle differenze tra un fotogramma e quelli precedenti. Dato che il JPG ha un parametro con cui si può regolare la qualità dell’immagine, quelli di Fujifilm, vista la poca memoria disponibile, avranno pensato di impostare la qualità più bassa possibile per risparmiare spazio.

Per quanto riguarda le fotografie, la situazione è migliore. La risoluzione massima è di 1600 x 1200 pixel (2 megapixel, formato 4:3).

Foto dal balcone di casa

Anche in questo caso, la qualità non è all’altezza di un prodotto del 2003, forse più simile a quella di un prodotto della fine degli anni ‘90, ma almeno le foto risultano guardabili.

Tornando al filmato, oltre alla scarsissima qualità video, si notano due cose: un rumore di fondo molto fastidioso nell’audio (potete sentirlo attivando l’audio nel video sopra) e un frame rate (fps) bassissimo. Riguardo all’fps, non sono molto sicuro se sia un problema della fotocamera o se sia proprio così che è stata progettata, ma il rumore di fondo indica sicuramente un problema.

Non so per quale ragione masochistica lo faccio, ma decido di provare a ripararla, imponendomi un limite massimo di un’ora. Ecco come si presenta all’interno. Fujifilm MV-1 pcb (1)

Da questo lato si notano il microcontrollore, coperto da un adesivo circolare viola, la batteria tampone, un piccolo altoparlante e il microfono electret.

Vediamo l’altro lato: Fujifilm MV-1 pcb (2)

Qui, invece, si vedono l’oscillatore al quarzo per il clock, una EEPROM che contiene il firmware e, sotto l’alloggiamento della memory card, un chip di memoria da 16 megabyte. Da questo lato noto anche i due principali sospettati: due condensatori elettrolitici da 150 µF (in basso a sinistra e in alto a destra).

Provo a misurarli senza dissaldarli con l’ESR meter, ma non ottengo alcuna lettura. A questo punto, provo a dissaldarne uno e a misurarlo con il tester per componenti. Test dei condensatori elettrolitici

Come previsto, questo condensatore ha un ESR altissimo (9.8 ohm) e una capacità inferiore a quella nominale (circa 100uF contro i 150uF nominali). Ho misurato anche l’altro ed era praticamente identico. Entrambi devono essere sostituiti.

Nuovi condensatori elettrolitici Non ho condensatori SMD e neanche di quel valore/voltaggio, ma ne trovo un paio con un valore e un voltaggio leggermente superiori (220uF/16V), che andranno bene lo stesso.

Ecco i nuovi condensatori montati sulla scheda. Nuovi condensatori saldati sulla pcb

Effettivamente, questo ha risolto il problema dell’audio, che ora risulta decisamente più pulito. Non ha risolto il problema degli fps, che sono 7 al secondo. Penso che siano stati scelti proprio così in fase di progettazione per far occupare ai video meno spazio possibile.

Visto che ci sono, sono curioso di capire quale microcontrollore si nasconde sotto l’adesivo. Icatch SUNPLUS SPCA533A

Si tratta di un Icatch SUNPLUS SPCA533A; sul web si trova il datasheet completo di questo microcontrollore. Ha moltissime funzionalità e potenzialità inespresse in questa fotocamera, con la possibilità di ottenere soprattutto video di qualità ben diversa rispetto a quella attuale. Volendo, avrei potuto fare il dump della EEPROM per provare a cambiare qualche parametro e sfruttare di più questa fotocamera. Però ci sono troppe limitazioni da tenere in conto, in primis la scarsissima memoria disponibile, per cui decido di non andare oltre e non perderci più tempo.

Conclusioni

Quando stavano progettando questa fotocamera, le scelte fatte da Fujifilm saranno state dettate da una logica di totale risparmio, vista la destinazione a un mercato molto ristretto come quello italiano e rivolta a persone non certo appassionate di fotografia e video making, ma che semplicemente volevano immortalare qualche momento durante i loro viaggi o eventi. Secondo me, anche per questi scopi la fotocamera è insufficiente. Oltre ai problemi software di cui parlavo prima, bisogna anche considerare un'ottica a fuoco fisso, uno schermo davvero pessimo (invisibile in pieno giorno) e la mancanza di un mirino ottico. Senza contare un'ergonomia piuttosto strana per una fotocamera, visto che ha la forma di una videocamera con il pulsante di scatto posizionato sotto l'obiettivo.

C'è qualcuno online che la vende a prezzi un po' alti approfittando della sua rarità. Non fatevi ingannare, non vale neanche i 5 euro che ho pagato io.
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