14 maggio 2025

Canon Powershot 600: dovrebbe stare in un museo

Canon Powershot 600 Mi è capitata su Wallapop ad un prezzo davvero basso questa Canon Powershot 600, che a quanto pare è stata la prima fotocamera digitale prodotta da Canon nel lontano 1996.

Mi è stata venduta come non funzionante in quanto il venditore, non avendo più il caricabatterie, non era in grado di capire se funzionasse ancora oppure no. Decido di tentare la fortuna e la acquisto.

Devo fare una piccola lamentela su una cosa che ultimamente mi sta succedendo sempre più spesso: poco dopo averla acquistata, il venditore, che probabilmente nel frattempo aveva fatto qualche ricerca su Internet, mi scrive in chat dicendo che ha sbagliato a mettere quel prezzo e mi chiede se sono interessato a prenderla a 100 euro, essendo una delle prime fotocamere digitali prodotte da Canon e che ha un valore storico e bla bla bla…
Ovviamente la mia risposta è no, non l’avrei comprata a quella cifra neanche se fosse stata certificata funzionante.
Allora mi propone 50 euro, ma la mia risposta è la stessa.
Come avevo scritto nel post precedente, queste vecchie fotocamere non potranno durare ancora per molto, quindi non sono disposto a spenderci più di tanto.

Alla fine decide di cedermela ugualmente al prezzo iniziale, che era di 10 euro, quindi bene così.

Eccola qui in tutto il suo splendore. Per onorarla ho realizzato una piccola stop motion. Perché? Mi andava di farlo.

Esteticamente è davvero imponente, un vero mattone, è anche più grossa della mia reflex (una Canon EOS 600D).
Come la PowerShot 350 anche questa ha pochissime funzioni e, come avete anche visto dal video, non ha uno schermo ma solo il ViewFinder ottico. Quindi niente possibilità di revisionare le foto al momento dello scatto.
Sono abbastanza sicuro che il 99,9% di chi l’ha usata all’epoca lo abbia fatto usando l’esposizione automatica. Il manuale menziona la possibilità di avere una compensazione dell’esposizione, ma deve essere davvero difficile farlo senza un esposimetro oppure senza uno schermo.
Certo, con un po’ di esperienza si può riuscire ad indovinare quanto compensare l’esposizione; ad esempio, se sono in controluce e non voglio che i miei soggetti siano completamente neri, sicuramente devo incrementare gli stop.

Altra funzione davvero interessante, sicuramente per l’epoca e per una macchina fotografica consumer, è quella di poter salvare le immagini in formato RAW. Questo formato permette di ottenere l’immagine esattamente come viene prodotta dal sensore, senza elaborazioni successive da parte della macchina e senza compressione.
Chissà se nel 1996 esistevano già dei software che permettevano la manipolazione dei file RAW. A quanto pare la versione di Photoshop dell’epoca (la 4.0) non lo permetteva.
Un vero peccato che nei modelli successivi Canon abbia disattivato questa possibilità, che per fortuna è riattivabile con firmware di terze parti, come CHDK (solo per i modelli con processore Digic).

Canon Powershot 600 batteria (1) Inizio a testarla e ovviamente non si accende.

Estraggo la batteria e il voltmetro segna 0.37 volt: completamente scarica!

Proviamo a fare qualche esperimento. Premetto che non ho mai provato a ricaricare una batteria in questo modo: provo a farlo con un alimentatore da banco, che nel mio caso è un modulino molto utile comprato da AliExpress.
Lo imposto alla tensione nominale della batteria e vediamo se inizia a caricarsi.
Canon Powershot 600 batteria (2)

Purtroppo l’alimentatore mi indica zero Ampere di assorbimento. Allora provo a impostargli 1 Volt in più e vediamo se cambia qualcosa. Canon Powershot 600 batteria (3)

Canon Powershot 600 batteria (4) Niente da fare, a me sembra completamente morta. Non mi sembra particolarmente difficile da aprire, quindi mi armo di cacciavite a punta piatta e provo a disassemblarla.

Eccola aperta e, come sospettavo, tutte le celle hanno perso un sacco di acido.
Canon Powershot 600 batteria (5)

Sulla batteria decido di fermarmi qui per il momento, posso provare a recuperarla successivamente, nel caso in cui la fotocamera funzioni.

Provo prima di tutto a collegare un alimentatore universale impostato a 10,5 volt, ma non succede nulla. Forse quell’ingresso serve solo a caricare la batteria.

A questo punto provo ad avviarla collegando l’alimentatore direttamente ai terminali, al posto della batteria.

Riesco a fare un accrocchio collegando 2 coccodrilli, uno al terminale negativo e un altro a uno dei 2 terminali positivi. Poiché i terminali positivi sono 2, con una pinza riesco a fare un ponte e a collegarli insieme, facendo molta attenzione a non creare cortocircuiti. Mi rendo conto che è una situazione davvero precaria, ma è solo temporanea.

casino La foto non sono riuscito a farla meglio di così.

Imposto l’alimentatore a 7,2 volt e provo. Non succede nulla. Zero assorbimento. Potrebbe essere anche la macchina completamente morta?
Guardando meglio, mi accorgo che sotto è presente uno switch che si attiva chiudendo il vano batteria. Purtroppo sono impossibilitato a chiuderlo, quindi con un cacciavite tenuto in equilibrio tra la macchina fotografica e la mia gamba riprovo ad accenderla. La situazione è sempre più precaria!

Perdonatemi ma non sono riuscito a fare una foto in queste condizioni.

Questa volta ottengo finalmente un risultato, anche se il messaggio sul display dice “LB”, cioè low battery.
Molto strano, visto che l’alimentatore è impostato alla stessa tensione della batteria e supporta una corrente massima di 4 A.
Provo ad aumentare un po’ la tensione, ma il risultato non cambia.

Alla fine arrivo a 10,5 volt (e oltre questo non vado perché ho paura di friggerla) e finalmente la macchina si avvia!

Provo un po’ i pulsanti e sembra che funzioni perfettamente.
Con un po’ di emozione non mi resta che scattare qualche foto.
E questo è purtroppo quello che ottengo.

black screen with gray stripes

Escludendo l'otturatore, che funziona correttamente, nella mia esperienza questo significa solo una cosa: sensore morto.
Sono stato io a distruggerlo alimentandola a 10,5 volt oppure era già rotto?

Rimarrò per sempre con questo dubbio.

A questo punto comunque voglio arrivare al sensore e vedere se riesco a trovare il ricambio online (la vedo molto dura). Canon Powershot 600 interno

Il sensore è ovviamente dietro l’obiettivo, sulla sinistra, e sembra facilmente raggiungibile, basta togliere qualche vite e staccare la piattina.
Canon Powershot 600 sensore (1)

Canon Powershot 600 sensore (2) Con il saldatore dissaldo lo schermo metallico, in modo da raggiungere i pin più facilmente.
Canon Powershot 600 sensore (3) Ormai sono in ballo e, con la calza dissaldante, dissaldo tutti i pin, voglio vedere se è presente un codice dietro il sensore stesso. Dissaldatura andata a buon fine.

Il retro del sensore è attaccato alla piastrina metallica. Riesco comunque a scollarlo abbastanza facilmente.
Dietro il sensore purtroppo non c’è scritto nulla.
L’unico codice visibile è sui lati: da un lato c’è scritto Japan, dall’altro lato invece penso ci sia scritto “3FCX 7 Z2”. Canon Powershot 600 sensore (4)

Ovviamente su internet non si trova nulla di nulla. I pezzi di ricambio per questa macchina sono introvabili. Su Aliexpress sono presenti dei sensori CCD in formato DIP16 ma, guardando il datasheet, non sembrano compatibili, in quanto questo sensore ha 570k pixel e quelli che ho trovato hanno una quantità di pixel diversa.

La mia avventura con questa camera finisce qui. Sono arrivato a un passo dalla meta, ma causa forza maggiore non posso andare più avanti di così.

Peccato!

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