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Domenico Muti, classe 1984, una persona leggermente iperattiva e molto incline alla noia, che cerca di sopperire a quest'ultima tenendosi impegnata in tutti i modi possibili. Di lavoro faccio il programmatore web, lavoro principalmente con PHP e Laravel, ma le mie passioni informatiche non si limitano a questo.

Ricordo ancora la sensazione provata accendendo per la prima volta il NES, regalatomi dai miei in un Natale della mia infanzia. Fino a quel momento, la TV era qualcosa di completamente passivo, mentre il NES la rendeva interattiva. La cosa mi affascinò moltissimo.
Mi sarebbe piaciuto saperne di più sul suo funzionamento, ma all’epoca le informazioni erano praticamente inesistenti, quindi mi limitavo a giocarci. Non che fosse un grosso problema, dopotutto.

Ricordo anche la prima volta in cui ho visto il Commodore 64 del mio vicino di casa (quanto lo invidiavo), e quanto fossi stupito dal fatto che una audiocassetta potesse contenere dei videogiochi.
Mi resi conto che quella console poteva essere ancora più divertente del NES, in quanto era presente una tastiera con cui poter scrivere qualsiasi cosa.
Pensai che tutti quei tasti dovevano pur servire a qualcosa, e mi sarebbe piaciuto approfondire anche questo. Purtroppo, avrei dovuto aspettare ancora qualche anno, in quanto non sono mai stato un possessore di un Commodore 64 a quei tempi.

Nel 1997, finalmente mio padre comprò un vero computer, un glorioso Pentium 133 con 16 MB di RAM.
Il negozio che ci aveva assemblato il PC ci aveva installato anche dei giochi, tra cui Doom II.
Vedere Doom per la prima volta, dopo aver giocato per anni al NES, è stato qualcosa di assolutamente incredibile.

Ma per me quella macchina non era solo videogiochi. Divenni un accanito lettore di tutte le riviste a tema informatico che potevo permettermi con la mia paghetta. Di solito, quelle riviste contenevano in allegato dei CD con cui potevo provare nuovi software ed esplorare le potenzialità di questo nuovo mondo.
Ricordo i primi esperimenti musicali fatti con FastTracker II e i primi esperimenti con la grafica 3D con un software per MS-DOS di cui non ricordo il nome (sigh, ma prima o poi lo troverò).
l’ho trovato, si chiamava Imagine 3D

Non avevo idea di come si potesse programmare quella macchina, ma un giorno, navigando a caso tra le directory del disco di Windows 95, oltre a scoprire i Weezer ed Edie Brickell, mi imbattei in uno strano programma chiamato QBasic. Non ricordo esattamente cosa successe tra quel momento e il primo programmino funzionante, probabilmente passarono un po’ di giorni tra una cosa e l’altra.
Ma questo fu un passo molto importante per me. Da lì in poi, non mi sono più fermato.

Con questo blog voglio parlare di tutto ciò che mi appassiona, spero possa piacervi.

bit sparkle

Un blog sulla programmazione, elettronica e roba vecchia

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